Perchè Sanremo è Sanremo. E' più di uno spot. E' l'anima della manifestazione.Si, è proprio cosi perchè altrimenti nessuno sarebbe capace di spiegare la ragione per la quale questo programma è cosi radicato alla tradizione. Ma se questa è la tradizione italiana c'è da dire che stiamo messi proprio male. Peccato. La gente che sa cantare c'è, e non è poca, ma nessuno (o pochi) ha quel coraggio e quel poco di intrapendenza e di strafottenza che faccia mettere in gioco se stessi, di cambiare o almeno sperimentare.
Non è possibile che da ben 59 anni, la strofa sia sempre quella (sole, cuore, amore).
Non è possibile che nessuno faccia tesoro delle lezioni di gente come De Andrè e Guccini.
Non è possibile che la gente riesca a digerire la stessa formula di canzone.
Niente è impossibile. Sanremo ne è la dimostrazione.
Nessuno riesce a sfuggire alla morsa di questa enorme macchina. Nemmeno gli Afterhours. La band italiana icona dell' Indie rock, genere fiero della propria diversità, capace di essere al di fuori degli schemi, di essere per pochi.
Ma questo mi piace vederlo come un prestito, un prestito fatto alla canzone "tradizionale" italiana, una sorta di lezione, a dimostrazione che anche essendo al di fuori di tutto si può rincorrere un sogno, che non è per tutti Sanremo. Il loro sogno era quello di non vincere Sanremo, dando però quella dimostrazione di umiltà, di talento, con una canzone non facile.
Il loro piccolo premio lo hanno vinto, quello della critica. E' molto più di un semplice trofeo, è un riconoscimento da parta di gente che di musica ne ha vista passare, e che di fronte al nuovo, all'innovativo ha una visione. Quella visione (o illusione) in qui si può scorgere un'Italia nuova, che giudica in modo critico ogni cosa. Non solo la musica.
martedì 24 febbraio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento